Superbonus: stop a sconto in fattura e cessione del credito

Superbonus: stop a sconto in fattura e cessione del credito

Il 4 aprile 2024 sarà l’ultimo giorno per le comunicazioni su sconti in fattura e cessioni di crediti relative all’anno 2023. Il nuovo decreto Superbonus approvato martedì sera a sorpresa in Consiglio dei ministri prevede una nuova stretta e nuovi limiti all’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie.

L’obiettivo è «chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di questa misura e mettere un punto finale per il 2023», ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha aggiunto: «Per il 2024 purtroppo le sorprese negative non sono mancate» e ha confermato «i risultati devastanti per la finanza pubblica» Il provvedimento arriva dopo quello approvato sempre dal Cdm a fine 2023 che già metteva rigidi paletti alla misura ideata nel 2020 dal secondo governo Conte.

Superbonus, stop a sconto in fattura e cessione del credito

Scompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese), i crediti vengono prima compensati con le eventuali ’cartelle’ degli accertamenti fiscali. La misure – dice con chiarezza Giorgetti – «sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità» della misura. Di fatto una pietra tombale sui rischi futuri e i cui effetti attuali «potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023».

Un punto finale rispetto all’impatto sul 2023

La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. «Già il conto è salatissimo – ammette Giorgetti, ribadendo gli allarmi già lanciati nel passato – Anche se qualcuno ne è entusiasta, il prezzo per la finanza pubblica e sul debito graverà per diversi anni a venire. L’obiettivo di questo decreto è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat».

Salta anche la regolarizzazione “in bonis”

Giorgetti ha snocciolato le misure: è stato eliminato ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, non solo per il superbonus. Salta anche la regolarizzazione “in bonis”, con mini sanzioni, previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. C’è poi la comunicazione preventiva «per avere un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate». I crediti, poi, verranno sottratti prima dai “debiti”, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato: «C’è la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese, ndr) perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale».

Csm nominerà docenti universitari per i test ai magistrati

Sarà il Csm a nominare i docenti universitari in materie psicologiche – su indicazione del Consiglio universitario nazionale, organo indipendente dell’università – che costituiranno la commissione giudicante per i testi psicoattitudinali per i magistrati. È una delle novità decise dal Governo. Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale e chi avrà superato la prova scritta, prima dell’orale riceverà dei test scritti individuati dal Csm, sul modello di quelli utilizzati per quelli effettuati agli agenti di polizia. Questi ultimi costituiranno la base per il futuro colloquio psicoattitudinale.

I test ai magistrati si faranno per i bandi dal 2026

I testi psicoattitudinali per l’accesso alla professione di magistrato si applicheranno per i bandi pubblicati a partire dal 2026, dunque non per i concorsi già banditi. E i concorsi già banditi proseguiranno dunque con le attuali regole. Nel frattempo il Csm avrà modo di organizzarsi per strutturare le nuove procedure previste per le nomine.

Informativa di Piantedosi su Bari e scioglimenti Comune

Nel corso della riunione dell’esecutivo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha svolto un’informativa sul tema degli accessi ai Comuni e dello scioglimento degli enti locali, con una ricognizione sui provvedimenti adottati negli ultimi anni, dopo il caso Bari. A quanto si apprende, è stato deciso lo scioglimento di due Comuni e sono stati prorogati alcuni commissariamenti.

Registro nazionale per l’affido dei minori

Via libera al registro nazionale per l’affido dei minori. Fino ad oggi la legge per i ragazzi in affido prevedeva l’obbligo degli istituti di assistenza pubblici o privati e delle comunità di tipo familiare di trasmettere semestralmente al procuratore della Repubblica, presso il tribunale per i minorenni del luogo, l’elenco di tutti i minori collocati con l’indicazione della località di residenza dei genitori, dei rapporti con la famiglia e delle condizioni psicofisiche del minore stesso. Il procuratore della Repubblica trasmetteva poi una relazione informativa, ogni sei mesi, e poteva compiere delle ispezioni negli istituti, per accertare l’eventuale stato di abbandono dei minori. Con la nuove disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento, a firma dei ministri per la Famiglia Eugenia Roccella e della Giustizia Carlo Nordio, approvate dal Consiglio dei ministri, verranno istituiti al Dipartimento per le Politiche per la Famiglia un Registro e un Osservatorio nazionali ed inoltre ci sarà un registro in ogni Tribunale, sia dei minorenni sia ordinari.

Le altre norme

Oltre a un pacchetto di misure per la semplificazione all’ordine del giorno anche due decreti legislativi in materia di giustizia, un disegno di legge sulla tutela di minori in affidamento, e un altro per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore di cittadini e imprese. Previsto anche l’esame preliminare di un decreto legislativo sulla revisione della disciplina doganale e del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi.

Fonte Il Sole 24 Ore

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